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VEGANI E VEGETARIANI MOTIVAZIONI E  SUDDIVISIONI

Un recente articolo apparso sul sito del Sole 24 Ore (qui potrete trovarlo per intero) analizza i dati divulgati nel febbraio scorso dall'Eurispes nel suo rapporto annuale sugli italiani, realtivamente a vegetariani e vegani, pari al 5,4 e 1,9%.
L'autore "la butta in politica" come si suol dire, visto che analizza come si ripartiscono vegetariani e vegani fra le varie aree (sinistra, destra, centro), ma quello che più può interessare noi è invece la motivazione che spinge alla loro scelta l'insieme dei vegetariani e vegani.
Per comodità riportiamo sopra la ripartizione suddivisa fra "maschi e femmine" (probabilmente uomini e donne sono termini scientificamente inadatti...).

altruismo o salute?

Vediamo anzitutto che le donne hanno come motivazione principale il rispetto per gli animali, mentre gli uomini la filosofia di vita.
Nel complesso questioni etiche generali e rispetto per gli animali raggiungono rispettivamente il 44 e il 46%. Ciò significa di fatto che solo il 3,5% degli italiani sono diventati vegani e vegetariani per sensibilità verso "il prossimo", comprendendovi i soggetti non umani.
Coloro che pensano alla salute sono - di fatto - motivati da un sostanziale egoismo e anche la motivazione prettamente ambientale ha di fatto un riflesso egoistico in senso lato (come quando si sostiene che vanno tutelati i rarissimi panda e invece si possono eradicare a suon di fucilate le nutrie: il "valore" della loro vita dipende dalla rarità come se fossero francobolli o monete da collezione).

Nord - Sud - Centro e Isole

Anche altri dati sono interessanti, come ad esempio la ripartizione per aree geografiche, per cui risultano in testa, decisamente a sorpresa, le isole, con il 12% (10,4 vegetariani+1,6% vegani), mentre il Sud è fanalino di coda con il 4% (3,2+0,8%).

fra giovani anagraficamente o "in ispirito"

La classe di età con maggior presa è quella dei 35-44enni con il 9,3% (7,1+2,2%), i giovani 18-24enni sono al terzo posto con l'8% (5+3%), ma sono coloro che contano più vegani. I "peggiori" a sorpresa sono i 25-34enni con solo il 5,4% (3,6-1,8%), surclassati dagli over 65 con il 7,2% (4,7-2,5%) in forte ascesa rispetto all'anno prima e che si piazzano al secondo posto come numero di vegani.

In altri articoli è emerso che le donne sono in maggioranza con l'8,6% (5,8+1,8%) rispetto al 6,1% degli uomini (5+1,1%)

tra guelfi e ghibellini

Infine vediamo quello che invece dà il titolo al servizio del Sole 24 Ore, cioè la ripartizione politica: la sinistra è al primo posto con il 10,6% (9,8+0,8%), tallonata dal centrodestra con il 9,8% (3,9+5,9%), che, forse per l'effetto Brambilla, svetta per numero di vegani. I 5 stelle si piazzano terzi con 8,3% (5,5+2,8), ed a seguire centro e destra vera e propria.  Curiosità, neanche un vegano al centro.

Per quanto riguarda le due motivazioni che avevamo visto sopra (rispetto per gli animali e filosofia di vita) il centro-destra si piazza al primo posto con il 70% delle scelte (40+30%), i 5 stelle ripartiscono equamente il loro 47,6% (23,8+23,8%), la sinistra arranca al 38,5% (30,8+7,7%) e nuovamente spicca il centro con uno zero secco per queste scelte.

purché se ne parli...

Che dire? Sono numeri che vanno presi con cautela, ma sono comunque indicativi. Vegetariani e vegani che hanno fatto questa scelta per la salute o per l'ambiente o per curiosità (c'era anche questa scelta, poco gettonata per fortuna), facilmente potranno abbandonarli e far parte della nutrita schiera degli "ex" (non a caso ben il 14% degli elettori del centro), e non si potrà fare affidamento su di loro per l'ottenimento di uno sensabilizzazione della coscienza collettiva verso il rispetto delle vite non umane; ma anche queste categorie contribuiscono alla diffusione della conoscenza di questi stili di vita presso la stragrande maggioranza dei cittadini, che - di norma - dai non vegetariani è associato (un po' superficialmente, ma ben venga) al rispetto degli animali.

molto dipende da noi

Come in ogni campo, la miglior (o peggior) pubblicità alle nostre scelte la facciamo con il nostro comportamento; motivazioni basate su solide fondamenta etiche e filosofiche permettono di sostenere adeguatamente il muro di pregiudizi e disinformazione che svetta ancora solidamente in molta parte della società: chiedere quindi che il rispetto del "prossimo" sia esteso anche ai soggetti non umani (anche, sia chiaro, non al posto di quelli umani), dimostrando di essere noi per primi a praticarlo, è il miglior modo per far crescere queste percentuali. Così come un comportamento di superiorità (a volte pure sprezzante...) nei confronti di chi non lo è rischia di ottenre l'effetto "Testimoni di Geova", che erano diventati la seconda confessione italiana per la loro intraprendente e capillare campagna di proselitismo per la salvezza delle anime, suonando casa per casa la domenica ad esempio, ma contemporaneamente erano anche sinonimo di "seccatori" (pur avendo un comportamento molto civile), e hanno generato così una sorta di "tappo" alla loro crescita.



  

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