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LA STORIA DI DRAGO

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DRAGO - UNA STORIA A LIETO FINE

 Drago (inizialmente Dante) era nato in una specie di fattoria, da  quelle famiglie  di campagna contrarie  alla sterilizzazione perché … è peccato contro natura!
Nascevano quindi cucciolate malatissime dovute a incroci senza controllo alcuno.
  Dante così sviluppò, da cucciolo  la panleucopenia (conosciuta anche come gastroenterite felina o tifo felino), come il suo fratellino; questi però fu  insofferente alle flebo e morì (Dante invece si teneva le flebo buono buono).
 I due fratellini erano stati  presi  in carico da una volontaria perché la moglie di quella famiglia aveva promesso di farli sterilizzare / castrare, cosa che poi di fatto non avvenne.
 Quindi  Dante passò a vivere in una pensione di animali, la cui  proprietaria Valentina è anche una volontaria ed è mia amica.

arriva Drago

  Da me Dante è entrato il 24 settembre 2019 (doveva avere 3-4 anni), castrato una decina di giorni prima, e venne ribattezzato Drago. Avevo deciso di adottarlo perché era venuto a mancare il mio gattone nero sciancato Merlino che la FIV si era portato via: mi sentivo di offrire il suo posto a un altro sfortunato.
  Circa un mesetto prima, poiché Valentina "non lo vedeva bene”, era stato portato a un controllo veterinario ed era stata riscontrata una gengivo–stomatite;  con la terapia farmacologica era regredita.
  La mia  veterinaria mi aveva avvisato  che se il problema di Drago si fosse ripresentato più volte  e non si risolveva con la terapia  poteva  trattarsi di FORL (Feline Odontoclastic Resorptive lesions), un processo infiammatorio del colletto gengivale  e il problema avrebbe comportato  l’estrazione dei denti; mi aveva garantito che così nel 99 %  dei casi il problema  si risolveva e della mia veterinaria mi fido molto.

uno sgradito "ritorno"

 Si sa che i gatti quando cambiano ambiente sono stressati anche se da un tugurio passano a vivere in una reggia, così non mi preoccupai nonostante per alcuni giorni Drago si nascondesse e mangiasse pochissimo; sapevo che doveva ambientarsi .
 Alla fine Drago finalmente uscì e vidi la bocca completamente infiammata e insanguinata: la malattia era tornata; dato che non mangiava nulla, concordammo che la terapia farmacologica non era sufficiente e quindi si decise l’intervento chirugico di asportazione dei denti, per quanto traumatico.
Nel frattempo Valentina veniva due volte al giorno per  le iniezioni di Depomedrol e Rocefin per sostenerlo  e scatolette Recovery (non riusciva a mangiare altro).

un intervento (non) risolutivo

  Il 14 novembre 2019 portai Drago presso una clinica che doveva essere in grado di fare l'operazione (ci vogliono competenze e strumentazioni apposite) e gli venne fatto l’intervento di asportazione  dei denti. Nel corso dell’intervento venne anche fatta una biopsia che confermò lo stato di infiammazione cronica; leggiamo: “stomatite ulcerativa e linfoplasmacellulare moderata cronica con multifocale iperplasia della mucosa”.
Il gatto aveva superato bene l’operazione e la sera stessa mangiò con appetito. Pensai così di aver risolto il problema definitivamente, ma avevo cantato vittoria troppo presto.



nuova ricaduta

Infatti dopo alcuni giorni dall’intervento il gatto riprese a peggiorare visibilmente: si dovette andare avanti per quasi tre mesi a Depomedrol e Rocefin; ma appena si sospendeva la cura e  finiva l’effetto delle medicine non riusciva più a  mangiare e  faceva smorfie di dolore quando ingoiava.
I test FIV E FELV ripetuti per bene 2 volte erano negativi.
Scoprii però che il chirurgo non aveva tolto TUTTI  i denti. Qualcosa non tornava   e mi sono decisa a  capirne di più …  

rimbocchiamoci le maniche e ... studiamo

 Avendo conoscenze mediche specifiche ho cominciato a studiare giorno e notte su siti di medicina veterinaria professionali e accreditati  (con questo sistema in passato ho già salvato un cane che ora non c’è più , ma questa è un'altra storia), ma credo che chiunque abbia delle normali capacità di apprendere possa quanto meno provarci ed imparare qualcosa, quando gli  sta veramente a cuore la salute del proprio familiare a quattro zampe.  
In fondo la vicenda del film “l’olio di Lorenzo“  mostra che i genitori di un bambino ammalato di adrenoleucodistrofia, una grave e poco conosciuta malattia,  riuscirono  studiarla e  a conoscerla giungendo così addirittura ad inventare una sorta di integratore  che avrebbe migliorato e prolungato la vita di Lorenzo (alla fine ricevettero persino una laurea honoris causa in medicina).
 Così  questa Felin Odontoclastic Resorptive Lesion cominciò ad assorbire tutto il mio tempo. Il nome è altisonante e sta a significare in termini semplici che si crea uno stato infiammatorio nella bocca del gatto. L’eziologia (cioè la sua origine) è  sconosciuta, di fatto si tratta di una reazione infiammatoria quale “risposta” ai denti del gatto che si autodistruggono,  creando molto ma molto dolore.

bisogna completare l'opera

  Cavolo mi sono detta, è semplice “un intervento radicale da non  lasciare manco l’ombra di un dente e il problema è bello e risolto per tutta la durata della vita del gatto“. Certo non lo avrei risolto se fosse stato FIV o FELV + ,  ma la negatività di questi esami giocava a mio favore e poiché in letteratura avevo trovato che questa tecnica radicale  nei casi gravissimi, con gatti FIV e FELV negativi,  era utilizzata migliorando la sopravvivenza e la qualità di vita del gatto perché non dovevo usarla per Drago?
 A questo punto con articoli scientifici e dati di letteratura alla mano cominciai a stressare la veterinaria per un secondo intervento chirugico. Drago  tra Depomedrol e Rocefin avrebbe avuto 2-3 anni di vita al massimo perché gli stavo spaccando i reni con il cortisone e piuttosto di vederlo ridotto a un rottame dovevo tentare: si trattava di un gatto giovane FIV E FELV NEGATIVO!

secondo round
 
  Il secondo intervento il 31 marzo 2020 fu eseguito in pieno lockdown con un gatto che da novembre faceva  cicli alterni di Depomedrol e Rocefin
Quando Valentina glielo portò, il chirurgo esordì con un incoraggiante: ma la dottoressa non lo sa che dall’infiammazione cronica non si guarisce?
Dopo l’intervento il chirurgo (vorrei usare un’altra definizione...) non gli fece neanche l’antibiotico a rilascio prolungato, il CONVENIA, che si usa in questi casi  e quando mi chiamò Valentina per dirmi che non aveva fatto l’antibiotico perché non era disponibile allo studio, corsi dal gatto che trovai in uno stato di ipotonia generalizzata (qui c’è il rischio setticemia!)
Il Convenia lo comprai io dopo che la veterinaria mi ebbe  spedito  la ricetta on line ed è stato somministrato.
  Drago era comunque ipotonico e privo di forze. A un passo dalla morte. Ma non è finita qua: cominciò a buttare sangue da entrambe le narici del naso.
Pensai che fosse andato in anemia emolitica da sovradosaggio farmacologico (lo credo bene!); non c’era bisogno di una specializzazione per sospettarlo!!!
Valentina lo venne a prendere di corsa  per ricoverarlo  nella clinica veterinaria del chirurgo che l’aveva operato.  



ci vuole una TAC, così, tanto per vedere...

Drago è stato  4-5  gg e con 6 mg  di emoglobina  e una terapia solo di supporto: Konakion e Ugurol, quest'ultimo che non si doveva neanche dare, come gli aveva suggerito la mia veterinaria, ma gli assistenti della clinica glielo hanno dato lo stesso. Altro che TAC, URGEVA UNA TRASFUSIONE!!!
Sorpresa (amara), il chirurgo incomprensibilmente temporeggiava. Mi è venuto da pensare che forse non era attrezzato per la trasfusione!
  A questo punto il chirurgo superò  se stesso facendo  l’exploit diagnostico  di un possibile  tumore del retro faringe. E già, e per vederlo ci voleva una TAC!  
Guarda caso il chirurgo, che era anche il proprietario della clinica e che aveva comprato da poco l’apparecchio della TAC (che giustamente, come per quelli delle cliniche umane, bisogna ammortizzare) pensò quindi di proporre una TAC alla modica cifra di 400 euro.
  Ebbene, io credo che anche un soggetto con quoziente intellettivo prossimo allo zero avrebbe fatto la stessa  domanda che ho posto io: quindi se trovasse qualcosa  (il  tumore) lo asporta  sotto TAC-guidata?  
NO - è stata la brillante risposta -  è solo per vedere …
Vedere cosa? Perché sta morendo????
  Tanto valeva allora, per saperlo, fare l’eutanasia con l’autopsia.

signori, si cambia

  Ritirato dalla clinica con la scusa che dovevamo un attimo pensarci (a cosa? A sopprimerlo facendogli l’anestesia per la TAC  con 6 mg di emoglobina…) lo trasportammo di corsa  in un‘altra clinica, con la mia veterinaria che coordinava le operazioni. Bisognava capire se il midollo del gatto produceva i globuli rossi o era in aplasia midollare. Nella seconda clinica dove è stato ricoverato Drago  ci lavora  un bravo ematologo che allo striscio su vetrino rilevò queste forme giovani forme immature dei globuli rossi: i reticolociti e quindi questo significava che con una terapia a base di B12 , ferro e integratori ce la poteva fare.
Oggi Drago non ha nessun dente, ma proprio nessuno e quando sbadiglia sembra un polpo,  mangia, beve e si fa accarezzare …



conclusioni

  • quando non siete convinti , quando avete qualche dubbio, è importante darsi da fare per ricercare e studiare;
  • chiedere  un altro parere è sempre opportuno;
  • Andate sempre da un veterinario che ha buone referenze da parte dei vostri amici e conoscenti (non basatevi solo su quelle positive online). La Medicina veterinaria è come la medicina umana, ha  tantissime specializzazioni e ultraspecializzazioni e nell’ultimo trentennio la veterinaria è notevolmente cambiata, perché  si chiedono competenze sempre più specifiche e sempre più specialistiche che un veterinario di base o lo specialista in un settore non può conoscere: diffidate dei tuttologi, hanno fatto il loro tempo!

  Il veterinario serio e competente si avvale di altri specialisti (non semplici aiutanti) e di sicuro un intelligente detentore del cane e del gatto non lo sostituisce con un altro veterinario, se non per forza maggiore, perché resta pur sempre un punto di riferimento importante per accedere agli specialisti competenti nei vari settori. Così si gestisce la salute del proprio familiare non umano in maniera sempre più precisa  e sempre più specifica, evitando che vi facciano fare esami diagnostici e strumentali a volte del tutto inutili, che non portano all’animale alcun beneficio. Del resto quando state male un paio di medici li consultate? E bene imparare a farlo anche per questi nostri amici.

DRAGO NE E' USCITO VIVO E FELICE,
E LO SARA' ANCORA DI PIU'
OGNI VOLTA CHE QUALCUNO,
LEGGENDO LA SUA STORIA,
POTRA’ EVITARE CASI DI
MALASANITA' VETERINARIA
E SE CONTRIBUIRA'
AD OTTENERE PER LEGGE
UN VERO CONSENSO INFORMATO
E UNA VERA CARTELLA CLINICA
ANCHE PER I NOSTRI
FAMILIARI NON UMANI.

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