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La PEC

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PECCHIAMO CON CONVINZIONE!

Non è il caso di chiamare la buoncostume o di organizzare rosari per la redenzione di Animalitalia. Questo articolo intende  sostenere l'utilità per gli attivisti (in qualunque campo) di dotarsi di una casella PEC, la Posta Elettronica Certificata.
Tutti conoscono la posta elettronica. Si tratta di un mezzo di comunicazione che ha soppiantato in gran parte le lettere ed i fax.
La semplicità di spedizione e la velocità di trasmissione delle e-mail hanno rivoluzionato il modo di comunicare tra privati ed aziende.

un notevole limite

La normale posta elettronica però ha un problema: è adattissima per i rapporti informali, ma, come le lettere ordinarie, non è tracciabile, nel senso che non si ha la prova della sua ricezione da parte del destinatario, se questi non ne dà conferma. In pratica potete anche aver inviato una valanga di e-mail, ma in caso di contestazioni esse non fanno prova, se il destinatario dichiara di non averle mai ricevute; qui trovate conferma di quanto detto.
https://www.laleggepertutti.it/124874_che-valore-ha-unemail-semplice
Quindi le e-mail ordinarie possono sostituire solo le lettere semplici, non le raccomandate.
E sappiamo bene, quando si hanno rapporti con le pubbliche amministrazioni ad esempio, come sia necessario poter documentare le segnalazioni fatte in precedenza e rimaste senza risposta.

cos'è una PEC e a cosa serve

La PEC colma questa mancanza: sempre di posta elettronica si tratta, ma in questo caso il mittente ottiene la prova legalmente incontestabile dell'invio, della consegna e dell’integrità della e-mail.
Inviare quindi una PEC contenente una segnalazione ad un'amministrazione pubblica significa porre il funzionario responsabile dell'ufficio destinatario di fronte alla necessità di esaminare il problema che gli viene presentato.
Se ad esempio segnalate che c'è un muro pericolante e successivamente questo rovina in strada provocando danni a persone e/o cose, il destinatario è costretto a dimostrare di aver fatto il possibile per evitare l'accaduto, altrimenti ne risponde personalmente (e ne risponde ovviamente anche l'amministrazione che rappresenta).
Tanto per fare un esempio, la PEC è stata fondamentale affinché tre dei comuni coinvolti nella "tappezzeria circense", di cui a questo articolo, provvedessero ad una rapida rimozione dei cartelli abusivi.
Questa tabellina, visionabile sul sito di Poste Italiane, spiega le differenze fra PEC, email e fax




a chi inviare la PEC

Affinché abbia valore legale ed ottenga gli effetti sopra esposti, è necessario che anche il destinatario abbia una casella PEC; è del tutto inutile invece spedire una PEC a una casella ordinaria.
Infine NON spedite mail a un indirizzo certificato da una casella di posta ordinaria; viene respinta.
La PEC può benissimo affiancarsi ad una e-mail ordinaria, quando il destinatario non la possiede; ad esempio i Servizi Veterinari di un distretto sanitario difficilmente la possiedono; è allora opportuno spedire una PEC al protocollo generale della ASL o ATS e poi inviarne una copia all'indirizzo ordinario, in modo da far sapere al destinatario che non gli conviene far finta di niente e contemporaneamente velocizzare i tempi; possono passare giorni tra il momento in cui il protocollo generale riceve e quello in cui trasmette la PEC ricevuta all'ufficio destinatario. E' preferibile inviare separatamente la PEC al protocollo e la mail per conoscenza al destinatario senza PEC, per segnalargli esplicitamente che inviate la copia solo per velocizzare i tempi.

chi ha la PEC e dove trovo
gli indirizzi?

Tutte le pubbliche amministrazioni, le imprese iscritte alla camera di commercio e i professionisti iscritti agli Ordini sono tenuti ad avere un indirizzo di PEC.
Di norma sono indicati direttamente nei siti dei destinatari. Qui vedete un esempio del Comune di Torino.




E se non la trovo nel sito del destinatario? Allora ci sono due siti: uno riporta le PEC della Pubblica Amministrazione



http://www.indicepa.gov.it/ricerca-pec/n-ricerca-pec.php?cod_amm=c_d548&mail_pec

l'altro quelle di imprese e professionisti



http://www.inipec.gov.it/
attenzione però

La PEC È uno strumento utilissimo e potente, facile da usare come una normale e-mail, però va sempre tenuta controllata.
Così come voi inviate una raccomandata, anche gli altri possono inviarla a voi e se non controllate regolarmente la casella scaricando la posta o visionandola direttamente on-line potrebbero sorgere dei problemi; attivate quindi anche l'opzione di avviso di ricezione di una PEC a voi indirizzata - in pratica riceverete una e-mail ordinaria in cui vi si avvisa che avete ricevuto una PEC; se ad esempio veniste avvisati tramite PEC di aver vinto un concorso e lasciaste trascorrere i termini, potreste perdere quanto ottenuto. In altre parole dovete considerare la PEC una casella di posta elettronica funzionante come quella normale e non lasciarla lì a dormire per utilizzarla solo quando vi serve spedire qualcosa.

prova sì, ma con un limite

La PEC fa prova abbiamo detto, ma solo per quanto scritto, non per il contenuto di quanto allegato. In altre parole, la PEC dimostra che avete inviato un determinato testo in una determinata data con un elenco di foto, ma non garantisce il contenuto delle foto, che possono essere variate; questo avviene anche per la raccomandata semplice, che di per sé garantisce solo che avete inviato una busta, ma non il contenuto: il destinatario può sostenere di aver ricevuto altro rispetto a quello che dite voi (i ricorsi giudiziari viaggiano infatti in plico senza busta). Per ridurre questo rischio è bene fare un riferimento, nel testo che inviate, al contenuto degli allegati (tipo: con la presente si allega la foto scattata in data, raffigurante ….), così da rendere più difficile al ricevente negare quanto ricevuto.

ma quanto mi costi?

La PEC è un servizio a pagamento, però per i nostri scopi ne basta una a basso prezzo.
Le più convenienti (Poste Italiane, Aruba e Kolst) costano circa 6-7 euro all'anno, cioè praticamente il costo di una normale raccomandata, ma ne potete inviare tantissime senza pagare nulla di più.
Attenzione alle offerte di PEC gratuite: di norma la gratuità dura qualche mese e poi dovete o chiudere la PEC o pagare (con tariffe a volte superiori alle altre).
  Insomma, per chi vuole agire direttamente in prima persona, come è nello spirito dei visitatori di questo sito, non vale sicuramente il monito: PECcatore pentiti!
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