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LE STORIE DI LAPO E ALISSA

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LE VICISSITUDINI DI LAPO E ALISSA

 Valentina Giorgi Manfredini ci racconta la storia di Lapo e Alissa; scrive:

 Vivo con familiari a quattrozampe da moltissimi anni e di veterinari ne ho conosciuti parecchi; alcuni bravi, altri meno; ho vissuto anch'io negli ultimi due anni delle vicende che ritengo essere di malasanità veterinaria e che mi hanno insegnato ad essere molto più cauta nell'affidarmi a un ambulatorio veterinario o ad una clinica.

la dissonanza sulla risonanza

  Il primo caso riguarda una clinica cui avevo preso appuntamento per una visita ortopedica esterna a Lapo, quand'era un cucciolotto di 4-5 mesi ed a cui vedevo muovere in maniera strana le zampe posteriori.
  Fanno una radiografia e mi dicono: strano che con una schiena simile il cane non sia già paralizzato.
  Ovviamente con un simile esordio mi fanno prendere un colpo; mi spiegano che ci sono delle vertebre brutte, che andrebbe fatta una risonanza magnetica ed eventualmente valutare un intervento.
 Esco dalla clinica davvero in tilt e chiamo l’allevatrice da cui avevo preso Lapo, che mi passa il numero di un neurochirurgo tra i migliori nella regione; prendo subito un appuntamento per un secondo consulto: diagnosi completamente diversa! Mi dice che sono presenti delle emivertebre, ma che sono comuni in questa razza, che quasi sempre i cani ci convivono senza mai manifestare nessun sintomo e che non ha senso fare una risonanza; secondo lui le zampe posteriori sarebbero probabilmente migliorate da sole, magari con un po' di fisioterapia per rinforzare la muscolatura. Ad oggi sono passati due anni e Lapo è sanissimo e con le zampe perfettamente funzionanti….



tra 500 e 50, due diagnosi e uno zero di troppo

 Ecco il secondo episodio, che riguarda sempre Lapo.   
 Il mio veterinario di fiducia è aperto solo di giorno, così quando Lapo è stato male di notte non potevo che recarmi ancora nella clinica aperta 24 ore sperando in miglior fortuna.  Veniamo accolti da due giovani dottoresse alle quali spiego che il mio cane vomitava continuamente; procedono quindi a fare una radiografia e mi chiedono di lasciare il cane la notte sotto osservazione da loro perchè dalla lastra “sembrava” ci fossero dei corpi estranei.
  Ci dissero che non c'era l'ecografista e che quindi l'avrebbero tenuto in osservazione e la mattina dopo avrebbero valutato il da farsi facendo ulteriori indagini. Ci fanno un preventivo per il pernottamento e l’ecografia da fare il giorno dopo di circa 500 euro.
 Le due giovani veterinarie erano gentili, ma il modo incerto con cui avevano  espresso la loro diagnosi non ci dava molto affidamento. Quindi, dato che non potevano fare nient'altro fino al giorno dopo, abbiamo preferito non abbandonare Lapo, preferendo di portarlo il giorno dopo. Le dottoresse ci hanno comprensibilmente fatto firmare l'assunzione di responsabilità per il prelievo del cane.
  Improvvisamente nel corso della notte, Lapo ha cominciato a vomitare anche sangue; l'idea di riportalo in mano di quelle dottoresse ci lasciava molto dubbiosi e prima provo a chiamare (alle 6 di mattina!) l'allevatrice da cui ho preso Lapo. Fortunatamente mi risponde e mi consiglia per questi casi una clinica assai ben attrezzata; ormai convinti che avremmo dovuto operarlo, ci facciamo col cuore in gola i 50 km necessari per portarlo in quella clinica, così che, in caso di intervento, sarebbe stato in ottime mani; guardano la lastra su CD e dopo averlo visitato, diagnosticano una forte ma semplice tracheite risolta, con 50 euro di visita e cura da fare a casa !!!!! Spiegato loro il motivo per cui ci siamo precipitati, ci hanno detto che non capivano come le colleghe avessero potuto prendere un simile abbaglio. Per colmo di gentilezza, hanno aspettato le 9 per fare la fattura in modo da non doverci far pagare il supplemento "notturno".



Alissa e il cavadenti

  L'ultimo caso è recente; ho portato Alissa, di 18 anni, a una visita di controllo da un veterinario da cui non mi ero mai recata, dopo aver notato che sembrava avere un canino dondolante, anche se mangiava e non segnalava sofferenza; non sono potuta entrare, causa misure anticovid; la visita è stata veloce e quando mi hanno riportato Alissa mi dicono che ci sono dei denti malati, una grossissima infiammazione in bocca e che pertanto la gatta doveva essere operata; mi veniva sottolineato che l’anestesia sarebbe potuta essere rischiosa a questa età, ma che non c’erano altre alternative; preventivo solo verbale di 100-150 €.
  Non convinta principalmente del preventivo dell’intervento, visto che una cifra così bassa di sicuro non comprendeva un’accurato controllo pre-anestesia con esami del sangue ecocardio ecc, cerco un secondo consulto da un altro ambulatorio, su consiglio di un'amica; la veterinaria visita la gatta cominciando ad ascoltare il cuore e mi segnala che c’è un soffio cardiaco, che l’altro veterinario nemmeno aveva sentito, e alla visita della bocca la veterinaria mi dice che non è messa male; per lei non è una bocca che necessita di un intervento; da lì poi abbiamo fatto tutta una serie di esami di controllo da cui è fuoriuscita una leggera insufficienza renale e dei problemini al fegato che stiamo indagando; insomma, una situazione clinica che di sicuro avrebbe reso l’intervento in anestesia (che l’altro ambulatorio mi aveva proposto come indispensabile) un intervento molto molto molto rischioso e forse, se avessi accettato, Alissa non sarebbe qui con me.

CONCLUSIONI

Questi tre episodi permettono di trarre tre utili insegnamenti.

1 - fate attenzione ai veterinari giovani nelle cliniche. Tanto in questo caso come nel caso di Michela Pozzobon (la trovate cliccando qui hanno evidenziato una notevole inesperienza che si accompagna dalla presunta necessità di ulteriori (e costosi) accertamenti. Accertamenti che - una volta in mani esperte - risultano del tutto inutili.

2 - i veterinari fanno firmare il foglio di assunzione di responsabilità quando non intendete dar loro retta e non gli affidate il vostro beniamino. In effetti lo fanno per evitare che qualche cliente farabutto (e ce ne sono) poi li incolpi di non averlo curato; è però vostro diritto chiedere di avere copia di quel che firmate e soprattutto che venga indicata la diagnosi o motivazione per cui ve lo fanno firmare; se non ve lo danno, avrete un evidente indizio della loro insicurezza, perché mettere per iscritto una diagnosi che può rivelarsi sbagliata (come nei casi esposti da Valentina) significa esporsi quanto meno a un'imbarazzante segnalazione all'Ordine di competenza. Ricordate che è vostro pieno diritto chiedere più consulti, visto che l'incontro con il veterinario sbagliato è sempre possibile e le conseguenze - come ha dimostrato il caso di Lea, che potete trovare cliccando qui - possono essere pesanti..

3 - le cure veterinarie possono essere molto costose; saggiamente Valentina ha diffidato di un preventivo "verbale" ed economico del "cavadenti", che difficilmente sarebbe stato eseguito con tutte le precauzioni necessarie. Spendere per una visita supplementare è una dimostrazione di voler trattare i nostri amici a quattro zampe come familiari a tutti gli effetti e non sempici oggetti decorativi o giocattoli.

LAPO E ALISSA NE SONO
USCITI VIVI E FELICI,
E LO SARANNO ANCORA DI PIU'
OGNI VOLTA CHE QUALCUNO,
LEGGENDO LA LORO STORIA,
POTRA’ EVITARE CASI DI
MALASANITA' VETERINARIA
E SE QUESTO CONTRIBUIRA'
AD OTTENERE PER LEGGE
UN VERO CONSENSO INFORMATO
E UNA VERA CARTELLA CLINICA
ANCHE PER I NOSTRI
FAMILIARI NON UMANI.

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