LA STORIA DI MAYA
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QUALE CONSENSO PER MAYA?
Maya - scrive Cristiana Lai - era una cagnolina meticcia che ho adottato da piccolissima (2/3 mesi), abbandonata in una scatola di cartone davanti casa di una volontaria del posto.
Lei si è mostrata da subito una cagnolina vivace ed intelligente, oltre che estremamente socievole, ma anche caparbia e permalosa: guai a sgridarla: si offendeva e ...si ritirava nei suoi appartamenti!
Aveva una sua curiosa andatura saltellante, come la sottoscritta, tanto che vincemmo un premio per la somiglianza cane-padrone!
Ma quello che ancora più la contraddistingueva erano i suoi occhi e lo sguardo "umani". Più di una persona, per strada, mi ha fermato per dirmi quanto il suo sguardo e i suoi occhi fossero umani e sprizzassero infinita intelligenza!
Poi era anche buffa...quando incontrava qualche essere umano alzava la gambetta per essere accarezzata, ma a volte le persone pensavano dovesse fare pipì e si scostavano divertite!
Se avesse potuto parlare (o avessi potuto capire io le sue “parole”) mi avrebbe certo espresso la sua notevole voglia di vivere, perché anche quando la sua vita ha cominciato a essere un po' più dura (visite veterinarie, punture di antibiotici), lei era sempre contenta e sopportava tutto pazientemente!
la vicenda clinica
Ma raccontiamo ora la sua triste storia "medica"; Maya soffriva da circa un anno e mezzo di sintomatologia mista cutanea e orofaringea, cui seguirono gravi disturbi di mobilità della lingua, disfagia oro-faringea, quindi difficoltà nel far passare il cibo all’esofago; dopo tutta una serie di diagnosi e controdiagnosi, si ventilava la possibilità di megaesofago, grave patologia che può portare alla morte. Insorse anche una polmonite “ab ingestis”, cioè da ingestione di materiali estranei nelle vie aeree, tenuta sotto controllo con antibiotici.
Mi recai allora in una struttura clinica per avere conferma della diagnosi di megaesofago; venne fortunatamente escluso e mi consigliarono di richiedere esame neurologico e risonanza magnetica neurocranica suggerendomi di andare presso la la clinica Nonsidice.
Siamo ai primi di maggio 2018; mi recai alla clinica Nonsidice, presso la quale il dottor Netaccioilnome eseguì una TAC e una risonanza magnetica. Dichiarò che Maya doveva subire una miotomia cricofaringea, cioè si doveva operare sulla muscolatura dell'esofago per favorire la deglutizione e garantirle una vita migliore, anche se i danni neurologici non si potevano recuperare.
L'intervento venne prospettato come relativamente semplice senza alcun accenno a possibili complicanze o peggio di mancata riuscita dell'intervento. Il costo sarebbe oscillato tra i 1000 euro e, in caso di intervento più complesso del previsto, 1500.
Prima però Maya dovette seguire un mese di doppio antibiotico per una delle sue polmoniti.
Passato il mese chiesi telefonicamente al dott. Netaccioilnome se fosse necessario far qualcosa in vista dell intervento, e lui mi comunicò di effettuare un profilo coagulativo e di portare un emocromo il più recente possibile; chiesi se potesse andar bene uno fatto il 15 aprile precedente e lui ne confermò la validità.
Il giorno dell'intervento, Maya era vivace e apparentemente in salute; arrivai in clinica con una mia amica.
Prima dell’intervento non firmai alcun consenso informato, e neanche in quel momento mi sono state prospettate possibili complicazioni post operatorie, infatti non ero assolutamente preoccupata.
promessa di bonifico... con consenso a rimorchio
Ad intervento concluso mi è stato consegnato un modulo da firmare su cui si leggeva: “dichiaro di essere stato chiaramente informato delle prestazioni veterinarie eseguite sul mio animale”;
Il documento sembrava volto soprattutto a specificare importo dell’intervento e dati bancari per effettuare il bonifico ed infatti in una mail successiva venne definita "promessa di bonifico". Chiesi come mai l’importo fosse piu vicino ai 1500 euro e se fosse andato davvero tutto bene, e loro mi rassicurarono di sì.
Per quanto riguarda la gestione a casa del post operatorio, mi venne detto di proseguire col doppio antibiotico con l’aggiunta di un antinfiammatorio, e per quanto riguarda il cibo mi venne consigliato un cibo morbido, somministrato poco per volta.
il decorso va male
Il decorso post operatorio si rivelò molto complesso.
Maya mangiava poco, rigurgitava o spesso vomitava, salivava e tossiva continuamente, tanto che richiamai la clinica per chiedere se fosse normale. Mi fu risposto che era il normale decorso post operatorio.
Fu praticamente impossibile parlare con il dottor Netaccioilnome, quindi parlai con un'altra dottoressa (almeno spero) di cui non conoscevo il nome.
Una settimana dopo l’intervento, il 13/6/18 trovai Maya col naso totalmente ricoperto di muco verde maleodorante. Chiamai subito la clinica, e ancora una volta non riuscii a parlare col dott. Netaccioilnome, pur chiedendo espressamente di lui; tramite la dott.ssa che rispose al telefono, mi fece dire di farla ricoverare presso il suo pronto soccorso del capoluogo, di cui il dottor Netaccioilnome è il Direttore Sanitario.
Durante il ricovero, il 14/6/18, ritennero necessaria l’applicazione di un sondino esofageo (pagato a parte) per favorire l’alimentazione di Maya.
Telefonai chiedendo se potevo seguire a casa Maya e un veterinario (credo) mi rispose di sì, che non era difficile; quando andai a prenderla invece un'altra dottoressa mi disse che era meglio di no; a quel punto, stanca di questo continuo tira e molla ed essendo già lì, scelsi di riportare Maya a casa, facendomi spiegare nel dettaglio come si gestiva il sondino, e assicurando loro che, per la terapia farmacologica endovena, mi sarei affidata quotidianamente ai miei veterinari abituali.
Ma per tutta la notte Maya vomitò e tossì convulsamente, cosi la mattina dopo (sabato 16/6) la riportai al pronto soccorso del capoluogo; chiamai sia sabato che domenica per chiedere delle sue condizioni e per quanto mi dicessero che rigurgitava spesso anche col sondino (!), mi rassicurarono che le condizioni erano stabili.
un sondino vita natural durante?
I medici del pronto soccorso, dato il fallimento evidente (anche se negato) del sondino esofagostomico, tramite il dott. Netaccioilnome, mi prospettarono l’ipotesi del sondino gastrico, vita natural durante; ovviamente volevo avere delucidazioni su questa nuova ultima prospettiva, e dato che i medici del pronto soccorso non ne sapevano tanto, chiamai la Clinica, ma il dott. Netaccioilnome continuava a negarsi al telefono. Infine mi sentii rispondere che era in autostrada e non poteva parlare...
Quindi gli scrissi una mail chiedendogli nel dettaglio come funzionava questo sondino, se creava disagi nel cane, se il cane avrebbe potuto svolgere le attività di prima e la gestione anche da parte del proprietario; questa volta mi rispose scrivendomi che il cane avrebbe condotto una vita normale, e una volta all’anno avrebbe dovuto cambiare il sondino.
la triste fine
Domenica notte, 17/6/2018 Maya morì, per una crisi respiratoria improvvisa e imprevista, sola e fra mille sofferenze.
Il suo cadavere mi venne consegnato il giorno dopo con sondino e siringa ancora infilati sotto la fasciatura!!! Lo stesso operatore del Servizio Cremazioni si meravigliò di questa cosa ed incontrò persino qualche difficoltà nello svolgimento del suo lavoro…
domande senza risposta
Alla luce di quanto successo, queste sono le mie domande:
perché non sono MAI stata informata, né oralmente né tantomeno sottoponendo al mio esame un vero consenso informato scritto delle possibili complicazioni o eventualmente esiti nefasti di questo tipo di intervento?
Mi venne prospettato, a voce, solo un miglioramento della sua qualità di vita (miglioramento della deglutizione!), e mi venne detto che i suoi danni neurologici pregressi sarebbero rimasti. Se io avessi saputo che c’era anche solo un simile rischio nel post operatorio o se solo avessi saputo che Maya sarebbe vissuto con un sondino gastrico a vita (perche l’intervento poteva rivelarsi inutile) non l'avrei mai fatta operare, infilandola in quel tunel di sofferenza e terrore! Invece mi è stata tolta la possibilita di scegliere liberamente e mi resta il rimorso per quanto successo!
Non so quanto sarebbe vissuta ancora Maya, dati i suoi problemi neurologici (benchè, al di là dei pasti, conducesse una vita del tutto normale), ma da qui a prospettarmi come semplice e sicuro un intervento (che ha inesorabilmente fatto precipitare la sua situazione, tra mille sofferenze), ne corre.
L'INTERVENTO DELL'ORDINE...
Fin qui la tragica storia; Cristiana ha esposto all’Ordine dei veterinari competente quanto accaduto; in particolare segnalò la violazione dell'obbligo previsto nel Codice deontologico (art 29) di informare compiutamente il cliente.
Leggiamo infatti:
Il Medico Veterinario, all’atto dell’assunzione di responsabilità contrattuale, è tenuto ad informare chiaramente il cliente della situazione clinica e delle soluzioni terapeutiche esistenti, al fine di coinvolgerlo nel processo decisionale. Deve precisare i rischi prevedibili, i costi presunti ed i benefici dei differenti ed alternativi percorsi diagnostici e terapeutici, nonché le ipotizzabili conseguenze delle scelte possibili.
Il Medico Veterinario nell'informare il cliente dovrà tenere conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche.
La risposta dell'Ordine competente è la seguente:
In base a quanto dichiarato dal dr (...) in sede di audizione del Presidente finalizzata ad assumere opportune informazioni tenutasi il giorno 12 settembre u.s., le sarebbero state fornite tutte le informazioni circa l’intervento a cui il cane di sua proprietà sarebbe stato sottoposto, evidenziando i rischi correlati e l’eventualità di una prognosi infausta. Ciò sarebbe dimostrato dal referto che lei stessa ci ha inoltrato e nel quale si legge la seguente dicitura: “prognosi riservata quanto a recupero funzionale”. A comprovare ulteriormente quanto affermato dal succitato veterinario vi sarebbe poi il consenso informato da lei accettato e sottoscritto in duplice firma;
Quindi scrivere "prognosi riservata" sul referto indica che è stata fatta l'informativa di cui parla il Codice? E una firma su un documento che la stessa struttura definisce "promessa di bonifico" (perché tale è realmente) lo confermerebbe?
Nella sanità umana una simile risposta farebbe inorridire il giudice che la legge e fregare le mani agli avvocati che trattano di malasanità (umana). Invece per la malasanità veterinaria questo è considerato sufficiente...
Però, bontà loro, hanno provveduto a far sì che il dottor Netaccioilnome utilizzasse un modello di consenso informato "riveduto e corretto", in cui si legge fra l'altro:
DICHIARO di essere consapevole che l’animale sopraindicato debba essere sottoposto a
……………………………………………………………
DICHIARO di essere stato informato/a in maniera particolareggiata in merito procedure anche in relazione all’eventuale uso di mezzi di contrasto e/o di tecniche e metodiche invasive a fini diagnostico-terapeutici, alle relative tecniche di esecuzione, sia dei benefici che dei rischi generici e specifici e le possibili complicanze che dall’intervento stesso e dal decorso post operatorio possano derivare anche qualora l’intervento venga espletato secondo tutte le tecniche dell’arte,
con perizia e diligenza e di accettarli integralmente.
SONO CONSAPEVOLE che l’anestesia moderna è sicura, tuttavia tale pratica non è esente da complicanze anche se effettuata con perizia, diligenza e prudenza. Tali complicanze possono assai raramente essere fatali, ma questa evenienza non può comunque essere esclusa a priori.
ACCETTO che il Medico Veterinario impieghi o modifichi durante le procedure sopra descritte le metodiche che riterrà più idonee al caso e alle condizioni cui si troverà a fare fronte.
ACCETTO che all’espletamento delle prestazioni mediche partecipi il personale medico e infermieristico ritenuto necessario o utile.
ACCETTO che i medici che effettuano le prestazioni trasmettano ogni eventuale comunicazione riguardante l’animale al sottoscritto personalmente e/o al Veterinario Curante.
LEGGIAMO PER BENE QUESTA INTERVISTA CON L'AVV. RICCIUTI DI ANIMAL LAW ARTICOLO SUL CONSENSO INFORMATO, CAPIRETE A QUANTO SERVA QUESTO CONSENSO (CLICCATE QUI)
prossimo giro
Cristiana ha anche ottenuto un parere molto importante di un perito che si conclude con questo lapidario giudizio: E quindi nel caso di Maya l’intervento non doveva essere eseguito non essendoci stata la diagnosi corretta.
Servirà a far cambiare idea all'Ordine quando lo leggerà? Vedremo.
MASSIMA ATTENZIONE CON I VETERINARI!!!
Cosa dire? Attenzione, attenzione, attenzione! Andare da un medico veterinario pensando di avere le stesse tutele dei medici che curano gli umani è un'ingenuità pericolosissima che si può pagare cara, soprattutto se non conoscete bene il professionista cui vi rivolgete.
Fatevi sempre accompagnare da persone fidate e "verbalizzate" con appunti quello che vi dicono; ricordate inoltre che è vostro diritto farvi rilasciare ogni volta un referto della visita, come quando andate voi dall'oculista o da un cardiologo, diritto previsto dal Codice deontologico che parla di relazione clinica. Così facendo, avrete quindi al termine una sorta di cartella clinica.
l'importanza degli esposti
E se avrete la documentazione (referti, potrete fare una cronistoria e:
1 - presentare il vostro caso all'Ordine di competenza per vedere come reagisce. E' fondamentale rivolgersi all'Ordine, perché quando si ricevono risposte come quella inviata a Cristiana, abbiamo più forza per dimostrare la necessità di approvare una legge per parificare l'obbligo di tracciare l'operato dei medici veterinari, come già avviene per la medicina umana!
2 - rendere pubblica la vostra storia per far sì che il dramma che avete vissuto possa aiutare altri a non cascarci.
importante!
Scrivete a malasanitaveterinaria@gmail.com per farvi aiutare nella preparazione dell'esposto e nel racconto da divulgare, oppure iscrivetevi al gruppo Facebook "Cronache di malasanità veterinaria".
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MAYA E’ MORTA,
MA VIVRA’ ANCORA
OGNI VOLTA CHE QUALCUNO
LEGGENDO LA SUA STORIA
POTRA’ EVITARE CHE ACCADA ANCORA
E SE LA SUA SOFFERENZA
CONTRIBUIRA’ AD OTTENERE
PER LEGGE
UN VERO CONSENSO INFORMATO
E UNA VERA CARTELLA CLINICA
ANCHE PER I NOSTRI
FAMILIARI NON UMANI.